fv-313 flagjel iw3rpy - sotaitalia

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fv-313 flagjel iw3rpy

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Attivazione di IW3RPY
attivazione sotaitalia fv-313 monte flagjel (mt.1457 - JN66LG)


12 novembre 2016         
                                                                                                        
La meta questa volta è condizionata dalla stagione: dopo la neve ed il freddo del Freikofel dello scorse mese puntiamo sul più agevole Monte Flagjel, poco rassicurante per il nome, ma dall’altezza meno impegnativa; e così è stato, almeno dal punto di vista niveo-metereologico, ma non per l’impegno che l’ascesa ci ha richiesto. Comunque andiamo con ordine, orfani ancora dell’amico Antonello io e Luca IV3ZNK ci troviamo come sempre a casa sua per unire gli zaini, controllare la solita attrezzatura e partire alla volta del piccolo centro di Avasinis, alle cui porte prendiamo la strada che collega il paese con Monteprat e Forgaria del Friuli, arrivati alla località  Piè di Cuâr (quota 930 m) lasciamo la macchina per avventurarsi sul sentiero 817, direzione Cuel dai Poz. All’inizio il sentiero è veramente piacevole: dopo una prima parte di salita un po’ ripida ma comoda, c’è un lungo attraversamento leggermente in salita che fiancheggia il Monte Cuar e ci porta verso, appunto il Flagjel. Sentiero piacevole, ricoperto di foglie secche, con ampi spazi di visuale fra gli alberi sulla sottostante pianura friulana (siamo sulle prime cime che si specchiano sulla pianura). Quando, secondo la cartina, dovrebbe iniziare il ripido canalone finale di salita al Cuel dei Poz perdiamo ripetutamente il sentiero (ben 3 volte), oggettivamente poco segnato, cosa questa da me opportunamente segnalata al Cai una volta rientrato a casa. Iniziamo a risalire e ridiscendere alla ricerca del sentiero perduto senza grosso frutto, ed anche la cartina che abbiamo dietro ci aiuta poco, soltanto il Gps del telefonino, interfacciato con la cartina on-line ci fa capire che siamo fuori rotta di quasi 100 mt. E ci indirizza verso la giusta direzione permettendoci di ritrovare il sentiero… che poi perderemo per altre 2 volte riuscendo a raggiungere il Cuel dei Poz sostanzialmente vedendo la forcella sopra di noi e puntandola, dritto per dritto, salendo in verticale. Una fatica improba che ci permette di ritrovare il maledetto sentiero quando siamo quasi alla forcella. Convinti di aver superato le difficoltà prendiamo il sentiero per la salita finale al Monte Flagjel che nuovamente perderemo, ma essendo ormai a pochi metri dalla cima, nuovamente la raggiungiamo puntando dritti alla vetta dove arriviamo con una buona oretta di ritardo sulla tabella di marcia.
Visto, appunto il ritardo, ci dividiamo i compiti: io con il mio 817 monto la mitica MFJ ed inizio le trasmissioni, mentre Luca “gioca” con la endfeed che, questa volta, monta non utilizzando una canna da pesca, ma appoggiandola ai rami di un albero da un parte e su un braccio della croce di vetta dall’altra. Aveva anche dietro una fionda da utilizzare per lanciare la cima dell’antenna sulla punta dell’albero, ma non l’ha utilizzata, almeno questa volta.
Inizio a lavorare i 20 metri con buoni risultati collegando mezza Europa, ma questo giro anche l’Algeria e la Bielorussia, metto a log un po’ di collegamenti e poi, visto il ritardo accumulato, non appena Luca mette a Log i contatti sufficienti per attivare a sua volta la cima, smontiamo tutto e ci avviamo sulla via del ritorno.
Giunti al famigerato Cuel dei Poz, memori dei problemi dell’andata e non riuscendo ad intravvedere l’inizio del sentiero 817, decidiamo di scendere per l’altro versante della montagna, sul più sicuro sentiero 815 che, in questo caso, ben segnalato, ma alquanto lungo ci porta facilmente alla strada asfaltata che, tuttavia, siamo stati costretti a percorrere per circa 4 Km. per poter raggiungere l’autovettura dove arriviamo veramente stanchi e provati.
Come sempre lascio a Luca i commenti più tecnici nel suo rapporto per manifesta incapacità personale. Mentre per chi dovesse ripetere il nostro giro, consiglio di prendere direttamente il sentiero 815 e di fare all’andata ed al ritorno il medesimo percorso, più lungo ma sicuramente meno faticoso.

Meteo: variabile alla partenza , poi sereno con temperatura accettabile visto la stagione.
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